mercoledì 25 novembre 2009

acqua pubblica-ARCIREPORT

Ecco quanto pubblicato su Arcireport sulla questione della privatizzazione dell'acqua:

L’acqua deve restare un bene pubblico

Con l'ennesimo ricorso alla fiducia il Governo impone la privatizzazione del servizio idrico.

Per effetto dell'art. 15 del decreto Ronchi, in Italia l'acqua non sarà più considerata bene pubblico in quanto diritto essenziale alla vita, ma bene di rilevanza economica, merce da consegnare al mercato e sottrarre alla gestione di Regioni e Comuni. Col pretesto di uniformarsi alle richieste dell'Europa, si compie l'ultimo grande saccheggio dei beni comuni a danno dei cittadini, dell'ambiente e della salute pubblica. Un regalo alle grandi multinazionali e alla stessa criminalità organizzata che da tempo ha intuito quale business può stare dietro gli appalti dei sevizi pubblici locali (il caso dei rifiuti insegna). Chi continua a sostenere che l'affidamento ai privati sia sinonimo di efficienza e risparmio nega l'evidenza: è sotto gli occhi di tutti che le gestioni private del servizio idrico sperimentate in questi anni hanno prodotto solo riduzione degli investimenti, aumento dei consumi e delle tariffe. Non a caso i Paesi europei che per primi avevano intrapreso questa strada stanno tornando indietro. È illusorio parlare di controllo pubblico su gestioni affidate a società di diritto privato soggette esclusivamente alle regole del mercato. Un bene pubblico resta tale solo se gestito nell'interesse esclusivo della collettività, e se gli utili prodotti sono reinvestiti in attività che rispondano ai bisogni del territorio e della comunità sociale.

Questa legge è una sfida ai tanti Enti Locali che, rivendicando la propria competenza a decidere su questa materia, hanno scelto di sottrarre i servizi essenziali alle regole del profitto in nome della loro accessibilità; è un affronto alla sensibilità dei 400.000 cittadini che sottoscrissero una legge di iniziativa popolare tuttora ignorata dal Parlamento; è untradimento del principio costituzionale di eguaglianza e solidarietà che impone di governare i beni pubblici nell'interesse di tutte e di tutti.

Per questo sosterremo ogni iniziativa che ostacoli la sua attuazione, dalle eccezioni di incostituzionalità al referendum abrogativo.

(arcireport 24 novembre 2009)

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