venerdì 23 luglio 2010

Gli sviluppi della questione

Dopo il post di ieri, e dopo che molte persone si sono mobilitate, inviando e-mail agli uffici della polizia di stato e del comune di Bologna, mi sembra doveroso riportare quanto ha risposto la polizia (per altro davvero celermente):


In riferimento alla sua mail si rappresenta quanto segue:

La cittadina extracomunitaria AIWORO Faith in data 30-6-2010 è stata accompagnata presso questi Uffici dai Carabinieri di Casalecchio di Reno (Bo), intervenuti in seguito alla segnalazione di una lite all’interno di un appartamento.
L’intervento è stato effettuato non su richiesta della straniera bensì dei vicini allarmati dai rumori provenienti dall’appartamento.
All’arrivo dei militari la donna e due suoi connazionali, uno qualificatosi come fidanzato e l’altro come amico, di recente, si mostravano sorpresi dell’intervento, negando che vi fossero dei problemi, anche se l’amico presentava vistose lesioni procurategli proprio dall’AIWORO Faith.
Accompagnati in ufficio per una compiuta identificazione, la donna, che successivamente formalizzava anche una denuncia per tentata violenza sessuale ai suoi danni da parte dell’amico, risultava clandestina sul territorio nazionale nonché destinataria di due provvedimenti di espulsione del Prefetto di Bologna, emessi in data 30-6-2006 e 4-12-2007.
La straniera non risultava avere pendente alcuna procedura finalizzata alla sua regolarizzazione sul territorio nazionale.
In considerazione di ciò è stato adottato un ulteriore provvedimento di espulsione nonchè il trattenimento presso il CIE, essendo la stessa in possesso di valido passaporto.
Durante la permanenza presso il centro la straniera non ha manifestato in alcun modo l’intenzione di chiedere la protezione internazionale ne’ risulta avere raccontato ad alcuno la vicenda riferita dal legale e riportata dagli organi di stampa che l’avrebbe vista coinvolta nel 2007 in Nigeria.
Al riguardo dagli atti d’ufficio risulta essere stata identificata in Italia già in un periodo precedente e precisamente il 30.06.2006.
Nella mattinata del giorno 20 si è proceduto all’esecuzione dell’espulsione a mezzo di personale di scorta e mentre il servizio era in corso il legale ha fatto pervenire via fax all’Ufficio una richiesta di protezione nei confronti della straniera, priva di validità perché non sottoscritta né dallo stesso legale né dall’interessata, riferendo di una vicenda giudiziaria che avrebbe visto coinvolta l’AIWORO in Nigeria nel 2007, per la quale avrebbe corso dei rischi se rimpatriata.
Nonostante l’anomalia dell’istanza la straniera veniva interpellata dal personale che l’aveva in consegna al quale non manifestava alcuna intenzione di rimanere in Italia, riferendo altresì di essere venuta nel nostro paese al solo fine di aiutare economicamente la propria famiglia.
La ragazza ha mantenuto un atteggiamento sereno e tranquillo nel corso dell’accompagnamento non mostrando alcuna preoccupazione per il suo rientro in patria, ove l’attendevano i famigliari, effettuando numerose telefonate dal suo cellulare del quale ha avuta la disponibilità per tutto il viaggio.
Ad ogni buon conto si rappresenta che anche dall’esame della banca dati Interpol non è risultato alcun provvedimento di cattura internazionale inserito nei confronti della AIWORO.

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